Ciao,
Mame

Intervista con Maiko Kurogouchi

  • Fotografie di Yuchiro Noda
  • Capelli e trucco di Chio Nasu
  • Testi di Kenichiro Tatewaki

Maiko Kurogouchi, la stilista del brand Mame Kurogouchi, sta collaborando per la quarta volta con UNIQLO. Andando in visita a Nagano, dove è cresciuta e ha il suo studio, abbiamo chiesto a Maiko delle sue radici e della sua creatività.

Maiko Kurogouchi, la stilista del brand Mame Kurogouchi, sta collaborando per la quarta volta con UNIQLO. Andando in visita a Nagano, dove è cresciuta e ha il suo studio, abbiamo chiesto a Maiko delle sue radici e della sua creatività.

Maiko Kurogouchi

Stilista

Nata nella prefettura di Nagano, Maiko ha fondato il suo brand personale, Mame, che ha lanciato per la prima volta nella Primavera-Estate del 2011. Ha un debole per la combinazione tra linee delicate, l'estetica tradizionale giapponese e le ultime tecnologie. Ogni stagione, viaggia in tutto il Giappone per produrre la sua collezione. Nel 2017, ha vinto il Fashion Prize a Tokyo e ha debuttato alla fashion week di Parigi per la stagione Autunno-Inverno 2018-2019. Lo scorso anno, per festeggiare il decimo anniversario del brand, il museo d'arte della prefettura di Nagano ha tenuto un'esposizione per mostrare la creatività dei suoi lavori.

  • D1. Perché hai deciso di chiamare il tuo brand "Mame Kurogouchi" invece che usare il tuo nome?

    Mame, che significa "fagiolo" in giapponese, era il mio soprannome da ragazza. Il primo giorno alla scuola di moda, un meraviglioso ragazzo, che poi è diventato uno dei miei migliori amici, stava bighellonando e vedendomi ha detto: "Sei piccola e rotonda, come un mame. Ecco il tuo nuovo soprannome". Il brand è come se fosse una seconda me, qualcosa che voglio cresca insieme a me. In questo senso, il mio vecchio soprannome era la scelta perfetta. Mame ha anche altri significati in giapponese, come "solerte" e "operoso", che penso siano i giusti aggettivi per descrivere l'approccio che il nostro brand ha nei confronti dell'artigianato.

  • D2. Hai detto che trai ispirazione dai paesaggi di Nagano, dove sei cresciuta. Che cosa ti ispira in particolare?

    Potrebbe essere qualcosa di grandioso, come un panorama dinamico, o di banale, come una pietra lasciata al bordo della strada. Può volerci un po' perché queste ispirazioni diventino idee, ma mi sforzo di fare fotografie e prendere appunti quando incontro qualcosa di interessante. Una delle ultime collezioni, per esempio, rimanda al nastro fluorescente che c'è intorno agli alberi per segnare la via sui sentieri di montagna.

  • D3. Durante lo scorso anno e mezzo ti sei divisa tra Nagano e Tokyo. Come mai?

    Non avevo pianificato di avere uno studio fuori Tokyo, ma cercando le location per la collezione Primavera-Estate 2021, il cui tema era "finestre", ho trovato questa casa incredibile. Abbiamo scoperto che ci viveva una signora anziana da sola e che lo studio del suo ultimo marito era su questa proprietà. L'aveva lasciato esattamente com'era, in sua memoria, ma io e lei abbiamo avuto una connessione immediata, così ha deciso di darmelo in affitto. L'abbiamo sistemato, ma invece che pensare alla praticità, abbiamo cercato fare in modo che trasmettesse le stesse sensazioni che trasmetteva una volta, in memoria della signora, utilizzando vecchie grafiche e altri materiali. È uno spazio completamente bianco, circondato da vetrate, con niente più che un tavolo al centro. Qualche volta ci vengo tutte le settimane, altre ogni due o tre mesi, ma è un luogo dove so che posso concentrarmi e lavorare.

  • D4. Che cosa ti ha spinta a scegliere il monte Kirigamine per questo servizio fotografico?

    La mia collezione del 2014 era incentrata sulla memoria di mia nonna. Le ho chiesto di mio nonno e mi ha raccontato del loro viaggio al monte Kirigamine, quindi ho deciso di visitarlo anche io. Ho presto realizzato che il panorama qui è magnifico in tutte le stagioni. Questo posto mi fa pensare ai miei nonni quando erano giovani. È anche un luogo dove, da adulta, ho spesso pensato a casa. Ecco perché l'ho scelto.

  • D5. Che tipo di persona era tua nonna?

    Era una donna gentile, umile, incredibile. I miei nonni erano contadini, non dimenticherò mai l'immagine di loro nei campi, a prescindere da quanto fosse brutto il tempo. Da piccola li aiutavo alla fattoria, sono stati i miei nonni a insegnarmi che per realizzare qualcosa ci vuole tempo. Ciò che ho imparato vedendoli lavorare da molto vicino è alla base della visione che oggi ho del design dei vestiti.

  • D6. Qual è la tua stagione preferita?

    L'inverno, credo. Trovo che l'arancione del sole a ovest sia bellissimo; e cosa ci può essere di più lussuoso che guardare il gelido paesaggio da una stanza calda? Quando ripenso alla mia infanzia, vedo ovunque intorno a me texture trasparenti, come la neve e il ghiaccio. Sono apparse nei miei design sin dalla prima collezione, nella forma di borse e vestiti in PVC lucido.

La sottoveste con reggiseno, che è il pezzo preferito di Kurogouchi tra tutte le collaborazioni con UNIQLO. Qui è mostrata in una nuova sfumatura di marrone, che uscirà con la collezione Autunno-Inverno 2022. Anche se è simile a colori già usati in passato, ha un sottotono diverso.

Maiko usa le agende Moleskine per appuntarsi quotidianamente cosa la ispira, i design, i colori e i materiali che le piacciono. Ne accumula circa una a stagione. Le sue agende sono state esposte alla mostra 10 Mame Kurogouchi nel 2021, a Nagano.

  • D7. Che bambina eri? Qual era la tua materia preferita alle elementari?

    Andava di moda Sailor Moon e io volevo uno scettro lunare proprio come lei, ma non potevo aspettare fino al mio compleanno o Natale, quindi ho ritagliato scatole di caramelle vuote e me ne sono costruita uno. Mi piacevano moltissimo i lavoretti, ma ho sempre amato anche scrivere, infatti la mia materia preferita era giapponese.

  • D8. Hai dato nomi giapponesi a molti dei tuoi pezzi, come Ohineri e Shibori. Qual è, secondo te, la parola più bella in questa lingua?

    Quelle onomatopeiche, come tsuya tsuya, kira kira o suru suru. Amo il modo in cui queste parole riescono a evocare sentimenti e percezioni. Tsuya tsuya si può tradurre come "brillante", ma si perde la maggior parte della magia. È grandioso come la lingua possa trasmettere texture e sensazioni.

  • D9. Il 2018 ha segnato il tuo debutto alla fashion week di Parigi, seguito dalla tua prima sfilata l'anno successivo. Cos'è cambiato da allora?

    Trovo che la maggior parte delle cose trasmesse in modo intuitivo dalla lingua giapponese vengano perse quando c'è una barriera linguistica. Prendi per esempio ohineri, che diventa molto più interessante nel contesto dei pacchi regalo personalizzati. Ho realizzato che non voglio semplicemente fare vestiti, voglio andare più a fondo e trasmettere cultura e sentimenti. Tutto ciò è strumentale alla crescita del brand.

  • D10. Da quando hai fondato il brand ti sei impegnata ad utilizzare tecniche tradizionali giapponesi. Come mai?

    Nel mio precedente lavoro, ho avuto la fortuna di poter visitare molte aziende e artigiani, ma nel corso di un paio d'anni ho anche visto molti di loro sparire. Ciò mi ha dato la voglia di lavorare con loro e costruire qualcosa prima che fosse troppo tardi. A oggi, è diventata una sfida avere qualcosa di "Made sulla terra", figuriamoci "Made in Giappone", il che dà ancora più valore alle connessioni con gli artigiani.

  • D11. Il tuo interesse per i materiali è quasi da fanatica. Qual è il tuo preferito con cui lavorare?

    Direi la seta. Tra tutte le fibre animali, la seta è l'unica fatta con le stesse proteine della nostra pelle. Fresca in estate e calda in inverno, è come se fosse viva. Quando mia madre era piccola, chiunque fosse un contadino aveva a che fare con la produzione della seta. I bachi erano un ottimo modo per guadagnare. A casa, la stanza con la ventilazione migliore era riservata a loro. Oggi la produzione di questo materiale sta diminuendo a livello globale, non solo in Giappone, ma spero di riuscire a continuare a utilizzare le meravigliose fibre create dai bachi, che danno letteralmente tutti loro stessi per produrle.

  • D12. Scollatura profonda e maniche a campana sono diventate un marchio di fabbrica del brand. Come mai hai scelto le linee curve?

    L'intimo è qualcosa su cui volevo focalizzarmi già da un po'. Per renderlo perfetto, la cosa più importante su cui concentrarsi è il comfort. Ho fatto caso ai modi in cui UNIQLO ha usato la tecnologia per rivoluzionare le coppe dei reggiseni e anche al suo impegno nel migliorare costantemente i capi già esistenti. Ho pensato che avremmo potuto lavorare insieme, visto che condividevamo gli stessi valori, per creare un intimo che uscisse dagli schemi, qualcosa di davvero speciale.

Maiko opta per un outfit total black. Con il desiderio di fondersi con ciò che la circonda, ha indossato esclusivamente il nero per anni. La sua macchina fotografica preferita è la Minolita TC-1: è la quarta che compra. Le foglie che ondeggiano sugli alberi brillano nei suoi occhi come pizzo di lusso.

  • D13. Sei conosciuta per avere un forte interesse per i capi intimi. Cosa ti ha portata a scegliere di collaborare con UNIQLO?

    L'intimo è qualcosa su cui volevo focalizzarmi già da un po'. Per renderlo perfetto, la cosa più importante su cui concentrarsi è il comfort. Ho fatto caso ai modi in cui UNIQLO ha usato la tecnologia per rivoluzionare le coppe dei reggiseni e anche al suo impegno nel migliorare costantemente i capi già esistenti. Ho pensato che avremmo potuto lavorare insieme, visto che condividevamo gli stessi valori, per creare un intimo che uscisse dagli schemi, qualcosa di davvero speciale.

  • D14. Considerando le ultime stagioni della collaborazione, c'è qualche capo che secondo te era migliore degli altri?

    La sottoveste con reggiseno incorporato. Con la pandemia, siamo tutti diventati più attenti a ciò che indossiamo. Personalmente, ho cominciato a mettere un intimo sempre più comodo, come le canotte con reggiseno. I capi di questa serie danno un ottimo supporto ed esaltano le forme: è esattamente come indossare un reggiseno. Il fatto che un solo capo abbia tutte queste funzioni lo rende un capolavoro.

  • D15. A parte l'intimo e la maglieria, su quali altri tipi di indumenti ti piacerebbe collaborare con UNIQLO in futuro?

    Questa stagione avremo anche collant e calzini, è qualcosa che stavo aspettando di provare da un po'. Sono impaziente soprattutto per i calzini, che sono in maglia, ma hanno comunque un po' di trasparenza. Sono venuti benissimo.

  • D16. Qual è la cosa a cui tieni di più?

    Mame Kurogouchi. Niente mi dà più gioia che aver creato questo brand (iniziato da un soprannome) e averlo trasformato in qualcosa che appartiene a tante persone, incluso il mio staff, e continuare a farlo crescere nel tempo.

  • D17. Quale cibo non ti stancheresti mai di mangiare?

    Il riso integrale. Per pranzo, in ufficio, lo mangio sempre in una ciotola fatta da un ceramista che amo, con cetriolini e zuppa di miso. Lo chiamano il "Kurogouchi Special".

  • D18. Tre parole per descriverti?

    Ricordi, sogni, libertà.

Maiko Kurogouchi

Stilista

Nata nella prefettura di Nagano, Maiko ha fondato il suo brand personale, Mame, che ha lanciato per la prima volta nella Primavera-Estate del 2011. Ha un debole per la combinazione tra linee delicate, l'estetica tradizionale giapponese e le ultime tecnologie. Ogni stagione, viaggia in tutto il Giappone per produrre la sua collezione. Nel 2017, ha vinto il Fashion Prize a Tokyo e ha debuttato alla fashion week di Parigi per la stagione Autunno-Inverno 2018-2019. Lo scorso anno, per festeggiare il decimo anniversario del brand, il museo d'arte della prefettura di Nagano ha tenuto un'esposizione per mostrare la creatività dei suoi lavori.

La sottoveste con reggiseno, che è il pezzo preferito di Kurogouchi tra tutte le collaborazioni con UNIQLO. Qui è mostrata in una nuova sfumatura di marrone, che uscirà con la collezione Autunno-Inverno 2022. Anche se è simile a colori già usati in passato, ha un sottotono diverso.

Maiko usa le agende Moleskine per appuntarsi quotidianamente cosa la ispira, i design, i colori e i materiali che le piacciono. Ne accumula circa una a stagione. Le sue agende sono state esposte alla mostra 10 Mame Kurogouchi nel 2021, a Nagano.

  • D11. Il tuo interesse per i materiali è quasi da fanatica. Qual è il tuo preferito con cui lavorare?

    Direi la seta. Tra tutte le fibre animali, la seta è l'unica fatta con le stesse proteine della nostra pelle. Fresca in estate e calda in inverno, è come se fosse viva. Quando mia madre era piccola, chiunque fosse un contadino aveva a che fare con la produzione della seta. I bachi erano un ottimo modo per guadagnare. A casa, la stanza con la ventilazione migliore era riservata a loro. Oggi la produzione di questo materiale sta diminuendo a livello globale, non solo in Giappone, ma spero di riuscire a continuare a utilizzare le meravigliose fibre create dai bachi, che danno letteralmente tutti loro stessi per produrle.

  • D12. Scollatura profonda e maniche a campana sono diventate un marchio di fabbrica del brand. Come mai hai scelto le linee curve?

    L'intimo è qualcosa su cui volevo focalizzarmi già da un po'. Per renderlo perfetto, la cosa più importante su cui concentrarsi è il comfort. Ho fatto caso ai modi in cui UNIQLO ha usato la tecnologia per rivoluzionare le coppe dei reggiseni e anche al suo impegno nel migliorare costantemente i capi già esistenti. Ho pensato che avremmo potuto lavorare insieme, visto che condividevamo gli stessi valori, per creare un intimo che uscisse dagli schemi, qualcosa di davvero speciale.

  • D13. Sei conosciuta per avere un forte interesse per i capi intimi. Cosa ti ha portata a scegliere di collaborare con UNIQLO?

    L'intimo è qualcosa su cui volevo focalizzarmi già da un po'. Per renderlo perfetto, la cosa più importante su cui concentrarsi è il comfort. Ho fatto caso ai modi in cui UNIQLO ha usato la tecnologia per rivoluzionare le coppe dei reggiseni e anche al suo impegno nel migliorare costantemente i capi già esistenti. Ho pensato che avremmo potuto lavorare insieme, visto che condividevamo gli stessi valori, per creare un intimo che uscisse dagli schemi, qualcosa di davvero speciale.

  • D14. Considerando le ultime stagioni della collaborazione, c'è qualche capo che secondo te era migliore degli altri?

    La sottoveste con reggiseno incorporato. Con la pandemia, siamo tutti diventati più attenti a ciò che indossiamo. Personalmente, ho cominciato a mettere un intimo sempre più comodo, come le canotte con reggiseno. I capi di questa serie danno un ottimo supporto ed esaltano le forme: è esattamente come indossare un reggiseno. Il fatto che un solo capo abbia tutte queste funzioni lo rende un capolavoro.

  • D15. A parte l'intimo e la maglieria, su quali altri tipi di indumenti ti piacerebbe collaborare con UNIQLO in futuro?

    Questa stagione avremo anche collant e calzini, è qualcosa che stavo aspettando di provare da un po'. Sono impaziente soprattutto per i calzini, che sono in maglia, ma hanno comunque un po' di trasparenza. Sono venuti benissimo.

  • D16. Qual è la cosa a cui tieni di più?

    Mame Kurogouchi. Niente mi dà più gioia che aver creato questo brand (iniziato da un soprannome) e averlo trasformato in qualcosa che appartiene a tante persone, incluso il mio staff, e continuare a farlo crescere nel tempo.

  • D17. Quale cibo non ti stancheresti mai di mangiare?

    Il riso integrale. Per pranzo, in ufficio, lo mangio sempre in una ciotola fatta da un ceramista che amo, con cetriolini e zuppa di miso. Lo chiamano il "Kurogouchi Special".

  • D18. Tre parole per descriverti?

    Ricordi, sogni, libertà.

Maiko dice che cammina sempre con gli occhi bassi. Queste foto sono state scattate sul Monte Kirigamine, un luogo pregno di ricordi, i suoi nonni venivano spesso qui. Osservando il panorama le viene da sorridere e dice che queste montagne sono "graziose come seni".

Maiko dice che cammina sempre con gli occhi bassi. Queste foto sono state scattate sul Monte Kirigamine, un luogo pregno di ricordi, i suoi nonni venivano spesso qui. Osservando il panorama le viene da sorridere e dice che queste montagne sono "graziose come seni".

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