
Motivare i ragazzi a costruire il loro futuro
Roger Federer in conversazione con Tadashi Yanai
IL POTERE DEI
VESTITI
Gennaio 2023, n.24
Offrire sostegno ai bambini apre la strada al futuro.
La leggenda del tennis Roger Federer, la cui fondazione è dedicata all'educazione infantile, e Tadashi Yanai, entusiastico sostenitore della prossima generazione, hanno dibattuto sull'importanza di aiutare i bambini, riflettendo nel contempo sulle proprie esperienze personali. La chiacchierata fra Roger e Tadashi prende spunto da due foto (riprodotte a metà pagina) scattate quando i due erano ancora bambini.
Fotografie di Takashi Hirukawa

Tadashi Yanai: A quanto pare lei era un tipo in gamba fin da piccolo.
Roger Federer: Quella foto risale alla metà degli anni '80. La mia racchetta era in legno e la palla da tennis non è gialla, è bianca. Devo ringraziare i miei genitori per avermi permesso di iniziare a giocare così presto. A proposito, lei ha raccontato di essere cresciuto circondato da vestiti, signor Yanai. A quanto pare anche lei era un tipetto piuttosto sveglio.
Yanai: Mio padre gestiva un negozio di abbigliamento da un uomo. Questa è una foto del cortile sul retro. Avevo appena iniziato le elementari ed ero estremamente timido. Mio padre era un uomo molto severo. In Giappone, abbiamo un soprannome per i padri che non fanno che urlare all'indirizzo dei figli. Li chiamiamo “kaminari oyaji”, vale a dire "padri tuonanti". Mio padre ne era un esempio perfetto. Dal momento che casa nostra e il negozio erano comunicanti, venivo sgridato dalla mattina alla sera, indipendentemente da ciò che facevo o non facevo. Immagino che il fatto di aver dimostrato il suo talento sin da piccolo le abbia consentito di evitare quel genere di esperienza, Roger.
RF: È vero, mio padre non si arrabbiava né urlava mai. Per aiutarmi negli allenamenti, passava più tempo del solito con me durante il fine settimana, sopportando ogni genere di stupidaggini da parte mia. Questo aneddoto dovrebbe darle un'idea di com'era. Una volta, mio padre mi stava accompagnando a casa in macchina lungo una strada di montagna innevata, di ritorno da un torneo giovanile in cui avevo perso. Io ero in crisi, piangevo e mi lamentavo. Allora mio padre ha portato lentamente il veicolo fuoristrada, sostando fra la neve. “Scendi”, ha esclamato. “Voglio mostrarti una cosa”. Così, ho strizzato gli occhi, incerto su cosa dovessi guardare, e lui mi ha premuto la faccia in un banco di neve! "Smettila di lamentarti della partita e rinfrescati il cervello", mi ha detto. Non sembrava arrabbiato. Proprio questo che mi ha consentito di superare la crisi.
Nel suo caso, dal momento che la casa era collegata al negozio, immagino che il "padre tuonante" fosse sempre nelle vicinanze.
Yanai: Proprio così, non c'era via di fuga! Però, trovavo il negozio affascinante. Gli adulti che ci lavoravano vivevano lì anche loro, e c'era sempre un viavai di clienti e di amici di mio padre: ero costantemente circondato da adulti. Sapevo di essere un bambino, ma sono stato allevato in una maniera che non mi offriva molte opportunità di sentirmi tale. Timido com'ero, posso ringraziare il modo in cui sono cresciuto per quella che è diventata la mia personalità schietta e diretta.
RF: E quel singolo negozio di abbigliamento da uomo si è alla fine trasformato in un marchio internazionale.
Venivo sgridato,
indipendentemente da ciò che facevo
o non facevo.

Tadashi Yanai (a sinistra) da giovane con suo padre Hitoshi Yanai, che gestiva il negozio di abbigliamento da uomo Ogori Shoji a Ube, nella prefettura di Yamaguchi.
"Smettila di lamentarti
della partita",
mi ha detto.

I genitori di Roger si sono conosciuti presso la Ciba-Geigy, l'azienda farmaceutica dove lavorava suo padre. Roger ha preso per la prima volta in mano una racchetta nel 1984.
Yanai: Tutto risale ai miei viaggi per il mondo durante la tarda adolescenza. Vede, ho iniziato l'università alla fine degli anni '60. La prima estate da studente universitario l'ho trascorsa visitando l'Asia sudorientale. Durante il viaggio, sono salito su una nave e ho frequentato seminari nell'ambito del programma Study Abroad at Sea dell'Università di Waseda. Ho visitato Hong Kong, Singapore, Kuala Lumpur, Bangkok. Durante il mio secondo anno a Waseda, le proteste studentesche si sono inasprite a tal punto che l'università è stata obbligata a chiudere. Dal momento che all'epoca gravitavo verso gli hippy e la cultura giovanile statunitense, ho scelto proprio gli USA come prima fermata del mio viaggio intorno al mondo. Quando ho chiesto a mio padre se poteva contribuire alle spese, lui ha acconsentito a pagare tutto, cosa di cui sono incredibilmente grato ancora oggi.
Il viaggio ha avuto inizio a Yokohama, dove mi sono imbarcato sulla President Wilson, nave della American President Lines diretta a San Francisco. Potrei passare tutto il giorno a parlare di quel viaggio. C'è una cosa che voglio dire, però: quell'avventura di 100 giorni mi ha offerto una visione completa del mondo così com'era a quell'epoca e ho avuto la possibilità di osservare esempi di povertà estrema. Non ho alcun dubbio che ci sia un collegamento diretto fra quelle esperienze e i nostri sforzi mirati a inaugurare punti vendita in tutto il mondo.
RF: Posso dire, per esperienza personale, che i viaggi contribuiscono a formare il carattere dei giovani. Le mie figlie sono nate mentre eravamo in viaggio, e da allora abbiamo viaggiato insieme per il mondo. Osservando i bambini, risulta evidente quali siano i vantaggi del viaggio.
Durante la mia infanzia, ogni estate la nostra famiglia passava un mese o due in Sudafrica, paese natale di mia madre. Quelle vacanze erano molto piacevoli, ma trovarmi sul posto mi ha anche dato un'idea dei problemi che la gente in Africa si trovava ad affrontare. Ero profondamente consapevole delle sofferenze della gente.
Yanai: I bambini sanno essere molto perspicaci.

L'edizione 2022 di UNIQLO LifeWear Day ha visto la partecipazione di Roger Federer e ha reso omaggio ai prestigiosi risultati ottenuti da questo Global Brand Ambassador UNIQLO, recentemente ritiratosi dal tennis professionistico. Il 19 novembre 2022, Federer ha tenuto un allenamento sul campo con un gruppo di bambini, a rappresentanza della prossima generazione di giocatori, davanti a una folla di visitatori presso l'Ariake Coliseum di Tokyo.
Vivere lontano dalla famiglia
Yanai: A proposito, Roger, ho sentito che da ragazzo ha vissuto per qualche tempo lontano dalla famiglia, in una regione di cui non parlava la lingua.
RF: Proprio così. A 14 anni, ho deciso di andarmene di casa: volevo perfezionare le mie abilità tennistiche. Non ho però lasciato la Svizzera. Basilea, la città in cui sono cresciuto, si trova in una regione germanofona del paese, mentre la località in cui mi sono trasferito era Écublens, in una regione francofona. Vivevo presso una famiglia locale, e sia a casa che a scuola, ero obbligato a parlare, leggere e scrivere in francese tutto il giorno. Il problema è che io di francese non parlavo neanche una parola. Per i primi nove mesi, non ha fatto che piangere da solo: niente genitori, niente amici, nessuna possibilità di comunicare. Ma sono stati proprio i due anni passati presso quella famiglia a offrirmi la carica necessaria per diventare professionista all'età di 16 anni.
Yanai: Una cosa che mi colpisce particolarmente di lei è che ha un'aria sempre allegra, indipendentemente dalle sfide che si trova ad affrontare. Ho l'impressione che quei due anni passati a Écublens l'abbiano resa una persona più forte.
RF: Può darsi. All'inizio, non c'era modo di sapere come sarebbero andate le cose, ma ero circondato da validi allenatori e ospitato da una famiglia accogliente, e non potevo sprecare tempo andando in crisi come ero solito fare a casa: non mi restava quindi altra scelta che diventare forte e indipendente. Quell'esperienza mi ha insegnato molto sotto vari aspetti.
Yanai: In una partita di tennis, dipende tutto da se stessi. Questo è uno degli aspetti in cui il suo sport si distingue nettamente dal settore moda. L'attività commerciale è un lavoro di squadra. L'ultima cosa che si vuole è dover gestire mentalità o idee contrastanti su come far arrivare gli abiti nelle mani dei clienti.
Nello sport, ci si trova ad affrontare un avversario. Qualcuno vince e qualcuno perde, c'è un punteggio. I numeri non mentono, sono chiari a tutti.
RF: Giusta osservazione. C'è sempre una sfida, un obiettivo da raggiungere. Quando si perde, bisogna imparare dell'esperienza, comprendere la sconfitta. Ciò richiede modestia, la capacità di ammettere quando l'avversario si è dimostrato più forte o si è commesso un errore.
Yanai: Nell'attività commerciale, concentrarsi esclusivamente sul successo non serve a niente. Il fallimento è la norma. Ogni fallimento vissuto offre un'ulteriore opportunità di capire dove si è sbagliato e di apprendere un'altra lezione. Questo apre davvero la mente.
RF: Alle volte, nel mondo del business ci si rende conto di aver fallito solo parecchio tempo dopo. Perlomeno, nello sport te ne rendi conto subito. Fra gli atleti professionisti, però, questo può causare notevole stress e la perdita di fiducia in se stessi. A nessuno piace la sensazione amara della sconfitta e una lunga serie di sconfitte può essere davvero deleteria. In questi casi, lasciarsi motivare dai ricordi di vittorie passate può contribuire a spezzare il ciclo negativo.
Yanai: Affascinante. È senz'altro vero che nel mondo del business non esistono standard precisi per determinare il successo o il fallimento. Alle volte è necessario adottare una prospettiva a lungo termine e accettare un temporaneo fallimento. Per ogni errore, c'è qualcuno che lo considererebbe, sotto alcuni aspetti, un successo.
Desideravo contribuire
a cause di portata
più ampia e profonda.


Cerca di capire dove
hai sbagliato. Trasforma l'esperienza in una lezione.
Ti apre la mente.
L'istruzione, o l'auto-aiuto per eccellenza
Yanai: Nel 2003, dopo aver vinto il suo primo titolo a Wimbledon, ha istituito la Roger Federer Foundation. All'epoca aveva appena 22 anni e ha concentrato le iniziative della fondazione sull'aiuto da prestare ai bambini più svantaggiati. Devo dire che ha fatto miracoli.
RF: Da quando sono diventato un atleta professionista, mi sono state offerte opportunità di partecipare a iniziative filantropiche. Viaggiare per il mondo mi ha ricordato in numerose occasioni che tanti bambini vivono in povertà. Ciò mi ha spinto a voler contribuire a cause di portata più ampia e profonda, anche se conseguire gli obiettivi desiderati richiedeva del tempo.
RF: È così che ho deciso di dedicarmi a promuovere l'istruzione della prima infanzia. Per quanto questa decisione sia stata in parte determinata dalle mie esperienze in Sudafrica, gradualmente mi sono reso conto che nel continente africano l'accesso all'istruzione per i bambini varia considerevolmente a seconda del paese e della regione.
L'istruzione rappresenta la miglior forma di auto-aiuto. Offrendo opportunità a ogni singolo bambino, possiamo rafforzare il mondo dell'infanzia in genere. Un giorno, infatti, questi bambini potrebbero voler restituire al mondo l'aiuto che hanno ricevuto. L'influenza dell'istruzione va ben al di là della crescita degli individui: ha considerevoli ripercussioni future.
Yanai: Indubbiamente, crescere in un ambiente economicamente depresso aumenta la possibilità di non ricevere un'istruzione adeguata. Le famiglie a corto di cibo e vestiti sono costrette a lottare per sopravvivere e alle volte finiscono per mandare i bambini al lavoro piuttosto che a scuola. Una volta intrappolati in questa spirale discendente, le opportunità educative si allontanano sempre di più.
RF: A causa delle chiusure scolastiche provocate dalla pandemia, i bambini hanno perso l'opportunità di accedere alle mense scolastiche. In alcune località, non è raro che il pranzo scolastico preparato sul momento rappresenti il pasto più nutriente consumato da un bambino in tutta la giornata. Da questo punto di vista, la crisi provocata dal coronavirus rappresenta anche, per i bambini, una crisi di carattere nutrizionale ed educativo.
L'inondazione che ha colpito lo Zambia lo scorso gennaio [2022, ndr.] ha anch'essa impedito ai bambini di frequentare la scuola. Per un bambino, l'accesso alla scuola può essere complicato da tutta una serie di problemi.
Yanai: La situazione dei bambini profughi è anch'essa di particolare gravità. Questi bambini non hanno una casa o una scuola da frequentare. Secondo le stime, attualmente il numero di sfollati a livello globale sarebbe superiore ai 100 milioni. Vent'anni fa o giù di lì, quando abbiamo originariamente varato i nostri programmi di assistenza ai profughi, questa cifra era pari a meno di un terzo di quella attuale.
Anche così, si trattava di un numero incredibile di persone, e lo scenario attuale è disastroso.
RF: Doversi lasciare alle spalle la propria casa, tutti i propri averi e la vita che rappresentava la normalità fino al giorno precedente è un'esperienza troppo sconvolgente perché un bambino riesca a elaborarla.
Yanai: Si meriterebbero di giocare come gli altri bambini, invece si trovano a far fronte a una situazione in cui anche solo restare in vita richiede uno sforzo straordinario.
Il tutoraggio è importante. Alla fine, sei tu a decidere
Yanai: Roger, gestire varie iniziative filantropiche durante la sua carriera da tennista professionista non deve essere stato facile. Che cosa l'ha spinta inizialmente a prendere quella decisione?
RF: All'epoca avevo 22 anni e la fortuna di essere in contatto con persone e mentori più esperti, in grado di offrirmi buoni consigli. I miei genitori, mia moglie e gli allenatori dedicano molto tempo ad aiutarmi a decidere cosa fare. Per me, la mia famiglia e i miei contatti, in primo luogo i mentori, sono stati i principali catalizzatori della mia crescita. Sono stati compagni preziosi e mi hanno insegnato a guardare oltre il campo da tennis e vedere e ascoltare ciò che accade nel mondo.
Non deve sempre per forza essere tutto così serio. Andare a un concerto, visitare un museo o conoscere una persona nuova sono tutte esperienze in grado di insegnare qualcosa di più sul mondo. Ho anche avuto la fortuna di viaggiare molto, cosa fondamentale per ampliare i miei orizzonti.
Yanai: Il fatto che coltivare l'apertura mentale, o l'apertura di cuore, sia utile per il futuro ha certamente senso.
RF: La carriera di un tennista professionista è di durata limitata: ecco perché è necessario trarne il massimo. Ed è proprio per questo che alcuni si dedicano esclusivamente al tennis, senza pensare a nient'altro. Se c'è almeno una dote di cui posso vantarmi, direi che è il senso dell'equilibrio: in base alle necessità, sono in grado di passare da una forma mentis all'insegna della massima dedizione, in cui il tennis è tutto, a uno stato di rilassamento in cui mi rendo disponibile e assorbo nuove idee. Anche lei è in grado di passare agevolmente da una condizione mentale a un'altra, vero signor Yanai?
Yanai: Esco di casa alle sei del mattino e arrivo in ufficio 20 minuti più tardi. A quel punto inizia la giornata lavorativa. Alle tre del pomeriggio rientro a casa, ed è allora che stacco la spina. C'è quest'idea che gli uomini d'affari giapponesi lavorino fino a tardi, escano a cena con i colleghi e addirittura tornino poi in ufficio, ma la maggior parte delle persone non ha energie né capacità di concentrazione sufficienti a sostenere una routine del genere.
RF: Nel tennis, il successo dipende dalla capacità di prendersi cura del proprio corpo. Qualsiasi tipo di eccesso è assolutamente fuori discussione. Il riposo è fondamentale. Solitamente, il lavoro in ufficio non comporta alcun tipo di intenso esercizio fisico, per cui tende a prolungarsi all'infinito. A meno di non stabilire limiti ben definiti, diventa impossibile concludere le cose e recuperare l'energia necessaria. E così le idee iniziano a prosciugarsi: è un circolo vizioso. Se il direttore di un ufficio ha le doti necessarie per essere un mentore, sa quando dire ai collaboratori che è arrivato il momento di riposarsi.
Yanai: I direttori delle grandi aziende giapponesi tendono a prendere l'iniziativa e a lavorare fino a tardi, volendo essere da esempio. Se però si analizza questo atteggiamento dal punto di vista dei risultati, è solo una perdita di tempo.
RF: Ho tutta una serie di mentori, fra cui il mio preparatore atletico e il mio allenatore. Però, non è che segua gli ordini e basta. Certo, a volte accetto quello che mi dicono e vado avanti, ma altre volte nutro dei dubbi e allora ne parliamo. Talvolta, mi capita di chiedere un secondo parere a un altro allenatore. Ecco perché ritengo sia importante non accettare ciecamente tutto ciò che dice un mentore. Piuttosto è meglio rifletterci e prendere una decisione autonoma.
Aprire finestrelle
Yanai: La maggior parte dei nostri interlocutori si starà probabilmente chiedendo dove si nascondano tutti questi mentori. Chi li cerca, non mancherà di trovarli. Se scoprite qualcuno con cui pensate vi farebbe piacere parlare, contattatelo e chiedetegli se è disposto a incontrarvi: penso sia la strategia da adottare.
RF: A volte la gente mi chiede cosa possa insegnarmi un allenatore. In tutta onestà devo dire che, se anche si dovesse recepire soltanto l'1% degli insegnamenti di un allenatore, sarebbe comunque sufficiente: quell'1% rappresenta un'opportunità di crescita. Non vale la pena preoccuparsi di assimilare ogni minimo suggerimento e tecnica: l'idea è quella di aprire una serie di finestrelle, di far entrare aria fresca.
Yanai: E queste finestrelle, dove hanno indirizzato la sua attenzione?
RF: Dopo l'annuncio del mio ritiro in occasione dell'ultima Laver Cup a Londra, ho riesaminato la mia carriera fino a oggi. Ritengo di essere stato molto fortunato negli ultimi 24 anni. Visto però che la vita continua, desidero valutare attentamente i passi successivi. Ci sono così tante cause significative, attività di grande impatto, progetti inclusivi e idee entusiasmanti. È divertente pensarci. Al momento, però, la cosa più importante è passare più tempo con la mia famiglia. In veste di ambassador per UNIQLO, sto partecipando a un progetto volto a coltivare il potenziale della prossima generazione. A breve riveleremo qualche informazione in più.
Yanai: Grazie davvero, Roger. La sua disponibilità e capacità di adattamento hanno spalancato le porte a tantissime entusiasmanti possibilità. Ci ha offerto un esempio di come procedere nella direzione giusta accompagnando altri nel suo percorso. A questo punto, nessuno si sognerebbe di contestare la sua reputazione di campione del tennis, ma io la considero un campione della vita. La tela della sua vita è ancora lungi dall'essere completata: non vediamo l'ora di vedere il dipinto prendere forma.
RF: Grazie infinite. Anch'io non vedo l'ora.
UNIQLO è in procinto di lanciare un entusiasmante nuovo progetto:
parliamo dell'UNIQLO Next Generation Development Program (Programma UNIQLO di sviluppo della prossima generazione).
Per offrire ulteriore aiuto ai bambini di tutto il mondo, stiamo per annunciare un'ampia gamma di programmi, in collaborazione con organizzazioni leader e atleti di alto livello come i Global Brand Ambassador Roger Federer, Kei Nishikori, Shingo Kunieda, Gordon Reid, Adam Scott e Ayumu Hirano. Facendoci ispirare dall'esempio di Roger, ci stiamo occupando di programmare una serie di iniziative che rispecchiano i suoi obiettivi e valori. Durante il 2023, potrete aspettarvi ulteriori informazioni in merito alle iniziative da noi gestite in collaborazione con Roger, a carattere tennistico, creativo e culturale.


Roger Federer
Nato l'8 agosto 1981 a Basilea, Svizzera.
Partecipa al suo primo torneo ATP (Association of Tennis Professionals) nel 1998. Nel 2004, diventa per la prima volta numero uno al mondo, mantenendo la posizione per un numero record di 237 settimane consecutive.
Si è aggiudicato ben 20 titoli del Grande Slam in singolare, otto dei quali a Wimbledon, record tuttora imbattuto. Nel mese di settembre 2022, in occasione della Laver Cup di Londra, Roger ha annunciato il suo ritiro dal tennis.

Tadashi Yanai
Nato il 7 febbraio 1949 a Ube, nella prefettura di Yamaguchi.
Chairman, Presidente e CEO di Fast Retailing Co., Ltd., nonché Chairman, Presidente, CEO e fondatore di UNIQLO. Attivamente coinvolto in varie iniziative di aiuto ai profughi in collaborazione con l'UNHCR, l'agenzia ONU per i rifugiati, e in una serie di programmi volti a incrementare la sostenibilità.

Evento tenutosi presso l'Ariake Coliseum di Tokyo, che ha visto Roger Federer impegnato in un allenamento tennistico per bambini con circa 50 allievi delle elementari. Il tennista Kei Nishikori e un gruppo di tennisti in sedia a rotelle.
Shingo Kunieda e Gordon Reid, entrambi Global Brand Ambassador UNIQLO, hanno anch'essi partecipato a speciali sessioni tennistiche.
Fino al 18 febbraio 2023, sarà possibile visualizzarne degli estratti all'indirizzo seguente.



T-Shirt benefiche PEACE FOR ALL: i risultati
Grazie per il costante sostegno dimostrato. Di seguito troverete un riepilogo di come vengono utilizzate le vostre donazioni, gestite da tre organizzazioni partner.
Totale dei fondi ricavati dalla vendita delle T-Shirt*
*Al 31 agosto 2022
148,158,228
yen
Totale dei fondi ricavati dalla vendita delle T-Shirt |
145,314,300 yen |
Iniziativa di raccolta fondi presso i punti vendita UNIQLO |
2,843,928 yen |
L'importo ricavato dalla vendita delle T-Shirt prodotte a scopo di beneficenza verrà equamente distribuito fra UNHCR (Agenzia ONU per i rifugiati), Save the Children e Plan International.
Dal terreno non seminato non spunta nulla, mentre anche il più piccolo germoglio può trasformarsi in una foresta.
Akiko Takai
Secretary General, Save the Children Giappone

La nostra organizzazione, Save the Children, è stata fondata al termine della prima guerra mondiale da una donna britannica di nome Eglantyne Jebb. Trascendendo il paradigma di nemici e alleati, abbiamo esordito come programma volto ad aiutare i bambini vittime della fame.
A livello globale, un bambino su sei vive oggi in una zona teatro di conflitti armati. Parliamo di 450 milioni di bambini in tutto il mondo, una cifra incredibilmente elevata.
Lo slogan “PEACE FOR ALL” (pace per tutti) rispecchia la filosofia che ci contraddistingue da più di un secolo: fa riferimento al desiderio di riportare la pace e aiutare i bambini costretti ad affrontare la guerra per poter vivere un'infanzia normale. Sono così contenta di poter collaborare a un progetto rincuorante come questo.
Apprezzo particolarmente il fatto che tutti possano parteciparvi. A tal fine, è sufficiente scegliere una T-shirt creata dal proprio famoso artista preferito. Le T-shirt sono un articolo facilmente accessibile per chiunque, inoltre rappresentano un veicolo ideale per la condivisione di un messaggio. E se si preferisce indossare la maglietta sotto un altro capo, si può comunque portare il messaggio vicino al proprio cuore. Le T-Shirt saranno anche un modesto punto di partenza, ma possono portare a un cambiamento globale. Dal terreno non seminato non spunta nulla; in questo caso, i semi sono rappresentati dalle T-Shirt. E anche il più piccolo germoglio, se curato con attenzione, può trasformarsi in una foresta.
Le donazioni verranno utilizzate per assistere i bambini residenti in paesi in grave difficoltà come l'Ucraina e nelle nazioni che ospitano profughi ucraini, nonché in Afghanistan, Bangladesh, Turchia, Libano e Mozambico.
I fondi ci aiuteranno inoltre a istituire spazi riservati ai bambini (Child Friendly Spaces o CFS). Nell'ambiente poco familiare di un campo profughi, i bambini fanno fatica a giocare serenamente. Molti di loro hanno subito esperienze traumatiche. Questi sono spazi dove possono sentirsi bambini, dove non sono preda dell'ansia, dove possono correre e urlare ed essere se stessi. Il nostro obiettivo consiste nell'istituire CFS presso centri di evacuazione, così da restituire l'infanzia a questi bambini.
Organizzazione internazionale privata non a fini di lucro, dedicata a creare un mondo in cui i diritti dei bambini siano realtà.
Save the Children
Fondata nel 1919, Save the Children si propone di aiutare i bambini di tutto il mondo. La fondatrice Eglantyne Jebb è autrice della Dichiarazione di Ginevra sui diritti del fanciullo, il primo documento internazionale volto a promuovere i diritti dei bambini. Questo concetto è ciò che avrebbe infine determinato la creazione dell'UNCRC (UN Convention on the Rights of the Child o Convenzione ONU sui diritti del fanciullo). Dedicata a creare un mondo in cui tutti i bambini godono del diritto di vivere, del diritto di crescere e di quello di essere tutelati e inclusi nel tessuto sociale, l'organizzazione gestisce iniziative di soccorso rivolte ai bambini in circa 120 paesi. Pionieri in materia di diritti dei bambini, i membri del team UNCRC sono riconosciuti dall'Onu e dai vari governi nazionali per le loro competenze e continuano a conseguire rivoluzionari cambiamenti in tutto il mondo, ovunque ci siano bambini.
https://www.savethechildren.it/

©Seyba Keita / Save the Children
Le scuole in Mali destinatarie degli aiuti invitano i bambini a lavarsi le mani prima di entrare in aula.
Non soltanto una T-Shirt, ma una T-Shirt con una finalità importante.
Olaf Tchongrack
Senior Corporate Partnerships Officer, UNHCR (Agenzia ONU per i rifugiati)

Mi trovo in Polonia, vicino al confine con l'Ucraina dove, ancora oggi, continuano ad arrivare profughi ucraini in cerca di sicurezza. Desideriamo ringraziare sinceramente i nostri donatori del settore privato, come UNIQLO e i suoi clienti, grazie al cui sostegno noi di UNHCR, l'agenzia ONU per i rifugiati, siamo stati in grado di assistere localmente famiglie di profughi che versano in una situazione di estremo bisogno, offrendo loro aiuto finanziario così come assistenza psicosociale o dotando i centri di accoglienza di nuove attrezzature per i nuovi arrivi, in prevalenza donne e bambini. Posso vedere l'impatto reale e concreto della nostra partnership con UNIQLO.
Da oltre 10 anni a questa parte, l'UNHCR è orgogliosa di collaborare con UNIQLO nell'aiutare le persone costrette ad abbandonare le proprie case. In uno scenario che vede un numero crescente di famiglie obbligate a lasciare i propri luoghi di residenza, non soltanto in questa regione ma in tutto il mondo, questo sostegno sta diventando sempre più prezioso.
Donando milioni di capi di abbigliamento e fornendo aiuti di emergenza, UNIQLO ha offerto un'assistenza indispensabile all'UNHCR e alle persone a cui sono rivolti i nostri servizi. Al fine di ottenere ulteriore coinvolgimento e sostegno, l'azienda ha provveduto, sia presso i punti vendita sia online, a condividere le storie dei profughi e pubblicizzare gli importanti risultati conseguiti grazie alla nostra partnership con i suoi clienti.
Con il suo invito a fare del mondo un posto migliore, la campagna UNIQLO PEACE FOR ALL sta inoltre raggiungendo un pubblico globale. Lungi dall'essere semplici capi di abbigliamento, le T-shirt PEACE FOR ALL sono simboli di solidarietà e inclusione e vengono indossate da migliaia di persone in tantissimi paesi diversi. UNIQLO si assicura che i messaggi positivi di pace e unità veicolati dalla campagna vengano visti e ascoltati.
Unitamente al costante sostegno offerto dall'azienda, le donazioni ricevute tramite la campagna PEACE FOR ALL hanno rappresentato un'ulteriore fonte di finanziamento e aiuteranno l'UNHCR a continuare a fornire preziosi aiuti umanitari salvavita a popolazioni sfollate forzatamente in paesi teatro di gravi crisi, come Afghanistan, Bangladesh, Burkina Faso, Repubblica Democratica del Congo, Etiopia, Birmania, Nigeria, Pakistan e Ucraina. Considerato che in tutto il mondo il numero di sfollati è superiore ai 100 milioni, cifra impressionante che purtroppo continua a salire ogni anno, facciamo crescente affidamento sui nostri partner, come UNIQLO, e sulle loro doti di innovazione, generosità e capacità di azione collettiva.
Il settore privato ha svolto un ruolo cruciale per quanto riguarda sia la risposta umanitaria che lo sviluppo di soluzioni sostenibili per i più bisognosi. Siamo grati a UNIQLO per l'impegno e il sostegno offertici da lungo tempo e non vediamo l'ora di continuare a collaborare per aiutare le persone costrette alla fuga.
Proteggere le persone costrette a lasciare le proprie case a causa di conflitti e persecuzioni.
UNHCR
L'UNHCR, l'agenzia ONU per i rifugiati, gestisce interventi a livello internazionale volti a proteggere le persone costrette a fuggire dalle proprie case a causa di conflitti e persecuzioni. Forniamo assistenza salvavita offrendo rifugio, cibo e acqua, contribuiamo a salvaguardare i diritti umani fondamentali ed elaboriamo soluzioni volte ad assicurare che le persone dispongano di un luogo sicuro da considerare come casa propria, dove possano costruirsi un futuro migliore.
Per ulteriori informazioni, consultare il sito
https://www.unhcr.org/it/

©UNHCR/William Ejalu
Invio di aiuti ai somali bloccati da un'alluvione.
Le ragazze dovrebbero poter scegliere la propria strada. Noi siamo qui per aiutarle.
Colin Rogers
Head of Disaster Preparedness & Response, Plan International Global Hub

Il nostro obiettivo consiste nell'aiutare i bambini, e soprattutto le bambine, costretti a vivere in circostanze difficili. Fornendo opportunità educative e iniziative di formazione professionale, stiamo contribuendo a garantire che queste bambine abbiano voce in capitolo nel decidere della propria vita.
Nelle regioni e nei paesi in cui non vengono loro garantite anche le più basilari opportunità educative, le bambine sono spesso costrette ad abbandonare presto la scuola o addirittura a sposarsi anche a soli undici anni. Molti genitori e parenti sono convinti che il matrimonio tuteli queste bambine, quando in realtà sono fin troppo spesso vittime di violenze e abusi che nessun minore dovrebbe subire.
Il percorso educativo è un'occasione di preparazione in cui è possibile determinare il corso della propria esistenza e offre la possibilità di accedere a un più ampio ventaglio di opzioni per il proprio futuro. Si tratta anche di un principio fondamentale di uguaglianza sociale. Durante l'infanzia si dovrebbe avere la possibilità di trascorrere la tenera età con spensieratezza, coltivare i propri sogni e giocare liberamente.
L'insicurezza alimentare colpisce un gran numero di bambini in tutto il mondo. Una maggiore accessibilità ed efficacia dei programmi volti alla fornitura di pasti scolastici contribuirebbe considerevolmente a far sì che i bambini rimangano a scuola fino al termine del percorso educativo. Il potenziamento di questi programmi si annovera fra i nostri principali obiettivi.
Se utilizziamo questo strumento per aiutarli a ricevere un'educazione completa, i bambini potrebbero diventare leader, politici, educatori e responsabili decisionali nelle rispettive comunità e non solo, il che accresce le possibilità di un loro futuro contributo al miglioramento e alla salute della società.
Indossando una T-Shirt della collezione PEACE FOR ALL, è possibile diffondere il messaggio sulla pace mondiale e contribuire a motivare chi ci circonda. È più di una semplice donazione: ha la potenzialità di trasformarsi in un potente movimento. UNIQLO dispone delle risorse necessarie per introdurre cambiamenti di questo tipo a livello globale. La nostra speranza è continuare a far luce su crisi umanitarie che meritano maggiore attenzione, garantendo così i necessari aiuti a chi ne ha bisogno. Pensare alle possibili connessioni derivanti dalla scelta di indossare queste T-Shirt è davvero entusiasmante.
Promozione dei diritti delle bambine vittime di povertà e discriminazione.
Plan International
Fondata nel 1937 dal giornalista britannico John Langdon Davies e dal suo amico Eric Muggeridge con il nome di Foster Parents Plan for Children in Spain, Plan International ha iniziato l'attività inaugurando un orfanotrofio destinato ai bambini che avevano perso i genitori durante la guerra civile spagnola. Nel corso della Seconda Guerra mondiale, l'organizzazione si è concentrata su interventi di soccorso in Francia e Inghilterra prima di espandersi a livello globale. Dopo la ricostruzione post-bellica in Europa, l'attività si è concentrata sui paesi in via di sviluppo di Asia, Africa e Sud America. Plan International è una ONG internazionale il cui obiettivo consiste nel migliorare le condizioni di vita dei bambini, con particolare attenzione all'assistenza di bambine e donne.
https://www.plan-international.it/

©Plan International
Bambini vietnamiti che discutono di come impedire i matrimoni in giovane età.
Una semplice T-Shirt con il potere di diffondere ideali di pace.
È arrivato il momento di agire, in nome della pace nel mondo. Una serie di importanti figure di caratura internazionale che condividono questa filosofia con UNIQLO si sono prestate a creare T-Shirt ispirate al loro desiderio di pace. Tutto il ricavato viene donato a organizzazioni internazionali dedicate ad aiutare le vittime di violenza, discriminazione, guerre e povertà. I catalizzatori del progetto PEACE FOR ALL sono tutti coloro che indossano queste T-Shirt.
Il nostro desiderio è che tutti possano sentirsi al sicuro nella propria quotidianità. UNIQLO continuerà ad ampliare quest'iniziativa,
collaborando con persone di tutto il mondo.