
Scopri il nostro sostegno ai rifugiati grazie ai Pop Up Store MADE51
Jun 09, 2022
Sostenibilità
Trovate i prodotti artigianali in vendita in alcuni negozi selezionati di Gran Bretagna, Italia, Svezia, Danimarca, Belgio e Olanda. Il ricavato delle vendite MADE51 verrà donato all’UNHCR per supportare i rifugiati e le loro produzioni artigianali. Ogni oggetto rivela la storia che c’è dietro la sua produzione, come nel caso della ciotola realizzata con una millenaria tecnica Tuareg (fonde il cuoio artigianale con i metalli martellati), oppure il colorato cuscino ricamato, creato sulla base di procedimenti che le donne afgane tramandano da generazioni.
MADE51 è attivo in 23 paesi e lavora in partnership con 30 realtà locali, ognuna delle quali è stata scelta dopo un’approfondita valutazione per verificare che ci sia armonia tra i loro standard etici, quelli del commercio equo e solidale e le aspettative dell’UNHCR. Queste realtà lavorano con un numero sempre crescente di artigiani: quasi 3000 nel 2020, più dell’85% dei quali sono donne.
Ciotola in cuoio e ottone
Realizzata a mano da rifugiati maliani che vivono in Burkina Faso
Questo peculiare oggetto è realizzato da rifugiati maliani dalla discendenza Tuareg. I Tuareg sono una popolazione nomade che storicamente si sposta attraverso il Sahara con le sue mandrie di animali. La maggior parte di questo tipo di artigianato riflette la particolare abilità di sopravvivere nel deserto creando oggetti non solo utili, ma anche molto belli, come gioielli, selle, spade, tappeti e tende. Nella cultura Tuareg, infatti, gli artigiani fanno parte di una casta, che include anche fabbri, conciatori e gioiellieri, la cui appartenenza è ereditaria.
La Pochette della Sorellanza
Realizzata a mano, in collaborazione con Rim N Roll, da rifugiate siriane che vivono in Libano
La Pochette della Sorellanza rappresenta la solidarietà tra donne e l’impegno nel creare un mondo in cui le donne abbiano pari diritti e opportunità. Il gruppo che crea questi ricami è composto da talentuose rifugiate siriane, per cui questa attività è un modo per avere un’entrata mensile, ma anche per esprimere la propria creatività e costruire una comunità.
Cuscino Benri
Realizzato a mano, in partnership con Artisan Links, da rifugiate afgane che vivono in Pakistan
Ognuno di questi complessi ricami è stato realizzato da rifugiate afgane che vivono in Pakistan; sono specializzate nelle tecniche di ricamo “kandahari”, “tarshumar”, “zangeera” e “puktadozi”, che vengono tramandate di madre in figlia per generazioni. Nella cultura afgana il ricamo ha un potente significato, perché viene usato per portare il colore nella vita di tutti i giorni. Colore che, insieme a un guadagno e allo sviluppo delle abilità, è necessario nella vita di queste artigiane rifugiate.
Cestino Amaryllis
Realizzato a mano, in colaborazione con Indego Africa, da rifugiati burundesi che vivono in Rwanda
È realizzato con tradizionali tecniche di tessitura, come l’intreccio e l’arrotolamento di steli d’erba, che hanno l’obiettivo di creare motivi artistici e super colorati. Queste tecniche sono onorate da generazioni dagli artigiani burundesi, che questa volta hanno deciso di aggiungere un tocco più moderno.
Bambola Frida
Realizzate a mano, in collaborazione con SilaiWali, da rifugiate afgane che vivono in India
Queste bellissime bambole sono state realizzate usando materiali di scarto della produzione di vestiti e sono cucite a mano da rifugiate afgane che vivono in India. Ogni bambola è unica, come la donna che l’ha cucita, anche grazie ai preziosi ricami che la cultura afgana tramanda da generazioni.
Farawee la Pecora
Questa pecorella è ispirata alla famosa favola per bambini siriana. Ognuna è stata realizzata all’uncinetto, da rifugiate siriane che vivono in Turchia, utilizzando cotone organico; le artigiane che creano Farawee sono madri, che spesso non hanno molte altre opportunità lavorative compatibili con le loro responsabilità domestiche.
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